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Emilio Greco


S'alzerà un'alba d'argento, quel giorno,
ed io non guarderò il suo volto di pianto.
Dolcemente mi librerò nello spazio senza fine
come i gabbiani bianchi sui mari del sud:
senza più attendere ogni giorno di morire.

  Nota Biografica   Poesie   Inaugurazione Monumento a Pietro Fortunato Calvi     Galleria  


Emilio Greco (Catania 1913 - Sabaudia 1995) scultore italiano. Ha appreso i primi rudimenti presso un artigiano che scolpiva monumenti funebri, frequentando poi l'Accademia di Palermo; nel locale Museo ha studiato le antiche sculture e in particolare il busto di Eleonora d'Aragona di Francesco Laurana, il cui ricordo ha ispirato alcune sue teste femminili di delicato pittorismo. Il suo stile è teso a effetti di rigorosa concentrazione plastica e di estrema concretezza formale. Emilio Greco

A Roma, dopo il 1943, la sua scultura si arricchisce di raffinati effetti pittorici. Nel monumento a Pinocchio (Collodi-Pistoia) lo scultore esprime felicemente una libera invenzione fantastica.

E' stato titolare della cattedra di scultura all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Ha insegnato a Monaco di Baviera e alla Scuola Belvedere di Oskar Kokoschka a Salisburgo.

Sue opere figurano nei principali musei del mondo: Parigi, Musée d'Art Moderne; Londra, The Tate Gallery; Anversa, Musée Municipal de Sculpture en Plein Air; Monaco di Baviera, Neue Pinakothek; Bruxelles, Musées Royaux des Beaux Arts; Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna; Musei Vaticani, Galleria d'Arte Religiosa Moderna; Otterlo, Rijksmuseum Museum Kröller-Müller, Le Parc de Sculpture; Capetown, South Africa National Gallery; Kyoto, National Museum of Modern Art; Melbourne, National Gallery of Victoria; Brisbane, Queesland Art Gallery; Johannesburg, Johannesburg Art Gallery; Tokyo, Bridgestone Gallery; Kobe, Modern Fine Arts Museum; Budapest, Szépmuvészeti Muzeum; Bratislava, Slovenska Narodna Galeria; Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Firenze, Galleria degli Uffizi.

Ha ricevuto Il Gran Premio della Scultura alla Biennale di Venezia (1956); La Medaglia d'Oro del Presidente della Repubblica per i Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte (1961) e Il Premio dell'Accademia dei Lincei per l'incisione (1993); è stato Accademico Nazionale di San Luca e Membro dell'Accademia Reale Belga.

Ha realizzato il monumento a Pinocchio a Collodi; il monumento a Papa Giovanni in San Pietro; le porte del Duomo di Orvieto.

Il Museo all'aria aperta di Hakone gli ha dedicato una zona permanente di 1.800 mq chiamata Greco Garden.
Il Museo dell'Ermitage di Leningrado gli ha dedicato una sala permanente di sculture e grafiche. Nel Museo Puskin di Mosca figura in permanenza un gruppo di sue opere.

Scrittore e poeta di rara delicatezza ha pubblicato i seguenti volumi:
- Poesie (Fiumara, 1951),
- L'Oro antico delle vigne (Carte Segrete, 1978),
- Memoria dell'estate (Capitol, 1980),
- Appunti di una vita (Sellerio, 1980),
- Dell'antica voce (Rusconi, 1985),
- A ritroso nel tempo (Officina edizioni, 1993).

" Greco è l'Utamaro della scultura.
Un artista raro di meraviglioso sentimento che si fonde con intelligenza e creatività".
OSCAR KOKOSCHKA (1960)

" Questo Greco è il piu grande disegnatore che esiste in Europa".
PABLO PICASSO (1962)

..."Tutto dipende da quello che cercate". Ecco, appunto: tutto dipende da quello che cerchiamo. Se ancora cerchiamo quello che ci appartiene , un rapporto sicuro con le cose, l'armonia, l'accordo con noi stessi, la bellezza, l'amore, le sculture e i disegni di Emilio Greco splendidamente si dispiegano a darci misura del mondo.
LEONARDO SCIASCIA (1970)


VORREI TUTTA LA NOTTE CAMMINARE

Che peccato, improvvisamente è sera
l'autunno inesorabilmente avanza
l'orizzonte del mare è diventato cupo
ma le lampare lontane accendono
innumerevoli fari di speranza.
Vorrei tutta la notte camminare
Come nel tempo della mia giovinezza
Lungo il grande viale dei gelsomini.
La mia anima alla vita era aperta:
quest'orizzonte ora così cupo
era azzurro e senza confini.
(Dell'Antica Voce, Edit. Rusconi, 1985)

E TU NON PUOI FERMARE IL CAMMINO DEL TEMPO

Ritorna a novembre l'autunno piovoso
lentamente le foglie vellutate del loto,
belle pagine rosso ocra cadute
nella stagione più generosa dell'albero,
sull'umido terreno s'adagiano ad una ad una
come ultimo atto d'amore dell'anno trascorso.
Ben diversa la nostra stagione autunnale
quando le rughe solcano il volto dell'amata
e tu non puoi fermare il cammino del tempo:
ricordare la bellezza di un giovane corpo
che ci sembrò dovesse sfidare l'eterno.

COME UN ANTICO IDOLO D'AVORIO

Ho radunato le statue della vita
nel Palazzo Papale:
un lungo itinerario che inizia
dalle lunghe porte del duomo d'Orvieto.
Sotto le volte altissime di tufo
la "grande bagnante" troneggia
come un antico idolo d'avorio
sofferto dalle ingiurie del tempo.
Tu che mi ricordi il freddo
d'un inverno trascorso a Villa Massimo
e l'estate alla Biennale di Venezia,
ora, in altri esemplari di bronzo,
sotto diversi cieli, rinnovi la memoria
della mia più bella stagione d'amore.
Così m'apparve il suo corpo sotto il sole
d'una splendida mattina d'autunno,
così la desiderai e volli illudermi
di fermare la sua bellezza per l'eterno

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