La dominazione veneziana

Nel 1339 conclusosi il conflitto con la sconfitta degli Scaligeri da parte della lega antiscaligera, morto il grande Guecello (1338), Venezia non attese molto a ridimensionare il potere e a smantellare la signoria rurale dei Tempesta. Alla fine del 1339 Meladusio (primogenito di Guecello) aveva chiesto la conferma del diritto di esigere il dazio sul pane e vino a Mestre, oltre al mantenimento di alcuni diritti feudatari su tutti i villaggi della signoria. Al termine del processo, sottolineando che i vantati diritti erano stati ottenuti con la forza in un periodo di gran disordine del Comune di Treviso, non avendo la pretesa base giuridica, la Serenissima privò i Tempesta di tutto il loro potere territoriale e della concessione del dazio sul pane e sul vino del porto di Mestre. La perdita dei villaggi costituì la causa principale della rapida decadenza della famiglia Meladusio mal sopportò il pesante ridimensionamento della signoria e si avvicinò ai signori di Padova i Carraresi nel tentativo maldestro di trarre un qualche vantaggio dalla loro contrapposizione con Venezia. Nel 1342 durante un suo soggiorno a Padova Meladusio si ammalò e alla sua morte avvenuta il 6 settembre 1342  la vedova fu fatta sposare dai padovani a un figlio di Rolando De Rossi che si precipitò a prendere possesso di Noale. Venezia non tardò molto tempo per reagire, difatti il podestà di Treviso pochi giorni dopo il 9 settembre  si impadronì di Noale, senza trovare molta resistenza. La rocca passò immediatamente sotto il controllo  veneziano e fu interdetta ai Tempesta e il borgo, la parte più vitale, passò sotto la giurisdizione della podesteria di Treviso (ai Tempesta rimase solamente l'area del castello, attuale piazza Castello).
L’area del castello rimase alla famiglia fino alla sua cessione a Venezia avvenuta nel 1364, quando i Tempesta si ritirarono nel castello di Crespignaga dove morì, nel 1380, Marco l'ultimo degli esponenti del ramo legittimo della famiglia.
Ma questa è un’altra storia, la storia dei mercanti veneziani passati al rango di nobili che nella seconda metà del '300 divennero anche signori fondiari investendo parecchio in terre e soprattutto in immobili urbani (rendevano molto gli affitti, Noale è ricca di questi esempi) e in prestiti ai signori locali (Nel mese di maggio del 1342 Meladusio Tempesta promette di pagare la notevole somma di 800 lire di piccoli di argento a Maffeo della famiglia veneziana dei Morosini).
La somma era dovuta da Guglielmo da Camposanpiero, suocero di Meladusio, per il pagamento di un enorme quantitativo di cereali (seicento staia di frumento, duecento di segale e mille di miglio).
. La conquista politica del Veneto, Friuli e parte della Lombardia, ha permesso a Venezia, unica fra le città medievali, di sopravvivere alle monarchie sino alla fine del '700.
Da prima protettorato militare della Serenissima, Noale dal 1360 divenne capitaneria e nel 1390 podesteria e rimase veneziana, salvo un breve periodo di dominio Carrarese, dal 1381 al 1388, sino al 1797 anno della caduta di Venezia ad opera di Napoleone. Con il trattato di Campoformido del 1797 seguì le sorti del Veneto e divenne Austriaca. Il 3 ottobre del 1866 con la firma della pace di Vienna il Veneto venne ceduto a Napoleone III, che lo consegnò al Regno d’Italia.

   

 

 La signoria dopo il processo del 1339
La signoria

nel 1339

 

 Possedimenti dei Tempesta nel 1342
Noale nel 1342