Palazzo della loggia 1848

Dalla fine del Duecento il cuore della vita pubblica di Noale appare trovarsi nei pressi del ponte sul refosso, di fronte alla porta trevigiana. La citazione più antica di un luogo pubblico “Pavion” è del 21 febbraio 1272. Il documento ci informa che nel “Pavion” della comunità di Noale, alla presenza di vari testimoni, il notaio Andrea di Noale, detto il fraca (caro), redige e sottoscrive un atto privato. I documenti editi, del ‘200, non ci consentono di approfondire la collocazione precisa e la funzione del “pavion” del 1272, che appare più che altro un luogo di incontro dove alla domenica, giorno di mercato, si stipulavano atti notarili. Probabilmente si trattava di una loggetta in legno posta nell'attuale piazzetta del grano dove si teneva alla domenica il mercato (il ponte sui due fossati era ancora di legno).La documentazione non consente di stabilire se era presente qualche forma di solidarietà orizzontale. Da un documento del 1332 scopriamo che fra il 1272 e il 1332 era stato eretto un palazzo in muratura chiamato palacium racionis (giustizia) dove venivano promulgate sentenze o stesi atti della giustizia ad banchum ubi redditur ius; o più genericamente palacio comunis - sub palacio comunis - sub loça castri. Da altri documenti del 1332 e 1333 sappiamo che il palazzo si trovava sopra il ponte del refosso della porta trevigiana, che aveva due arcate, domum comunis super pontem burgi positum ante portam Trevisanam - Inter duos pontes - ante domum comuni set super pontem burgi positum ante portam trivisanam. Dal 1332 il palazzo appare un luogo ove si custodivano atti di giustizia e dove sotto la sua loggia, sempre pubblica, si celebravano i processi più importanti. Ad avvallare l’ipotesi che quel punto fosse il cuore del borgo, il centro pulsante della vita commerciale e artigianale, da un documento del 1352 sappiamo che di fronte al palazzo pubblico sempre sul refosso del borgo si trovava anche il corpo di guardia degli stipendiatorum comunii Tarvisii. Sempre nello stesso luogo, nel corso del 1393 Venezia costruì una loggia che fungesse da edificio pubblico rappresentativo del potere veneziano. L’edificio che aveva una struttura aperta al piano terra, prese il nome di luoxa da la raxone o loza del comun ed era munito di una campanella. Questo edificio subì nel corso dei secoli numerosi restauri, ampliamenti e riedificazioni ed era ubicato inter duos pontes (fra i due ponti del refosso) che dalla porta trevisana portavano al borgo. Un rifacimento è attestato dal 1428, i documenti d’archivio riportano infatti una lodia nova ugualmente posta intra pontes et super pontes Anoalis, per tale motivo è chiamata anche logia pontium. I documenti della seconda metà del secolo XV confermano l’ubicazione del palazzo sul ponte del refosso (secondo fossato della difesa): logia Anoalis sita penes (presso) pontem versus Mestre, logieta porte Tarvisine, logia sita sub turri Tarvisana dicte terre. Nella seconda metà del XV secolo è stato edificato un nuovo fabbricato a ridosso del palazzo del 1428, infatti dal 1461 il podestà siede sub logia nova o logia magna. Dal 1428 la cancelleria non risulta più situata nel palazzotto della loggia (dove si trovava sin dal 1393). Molti atti la collocano in un proprio fabbricato (prope lodiam pontium) vicino alla loggia e sempre nei pressi o sul ponte (penes pontem versus Mestre - intra pontes introitus terre Anoalis - intra portas – inter portam Tarvixinam – sub turrim Tarvixni Anoalis). Tra il 1552 e il 1554 il palazzo, se pur invariato nella struttura, è stato oggetto di interventi di restauro e in tale occasione è documentato il rifacimento ligneo del tribunale del rettore e la decorazione dei quadri del soffitto e gli affreschi delle pareti a opera di Paolo Pino. Sempre tra il 1552 e il 1554 sono state modificate le facciate inserendo una trifora e due finestre cinquecentesche, il pergolo e sulla finestra principale intorno alla trifora un San Marco e le arme dei provveditori in carica. In questa occasione la facciata è stata abbellita da affreschi eseguiti da Paolo Pino mentre la loggia del piano terra con archi a sesto acuto non è stata oggetto di restauro. Lo documenta il fatto che i podestà hanno continuato a sedere sotto la loggia durante tutto il periodo dei restauri. Il palazzo del 1552/1554 è raffigurato nell'acquerello di C.L. Clerisseau VUE DE NOALE DANS LE TERRITORIE DE VENISE (1757/1760) conservato nel Museo dell'Hermitage - Pietroburgo. Nel 1848 sono state demoliti i fabbricati del 1428 e della seconda metà del Quattrocento per edificare l’attuale palazzo della loggia, rimasto sino al 1984 -85 sede degli uffici comunali e sino al 2013 ha ospitata la sala del consiglio comunale. E' sorprendente che per settecento anni le decisioni più importanti siano state assunte sempre nello stesso luogo. Il palazzo è caratterizzato al piano terra da una serie di colonne che sostengono volte a crocera che danno un senso di leggerezza all'intero palazzo. Nelle due facciate si presenta con archi a tutto sesto sorretti da colonne doriche. Un marcapiano divide il piano terra dal primo piano caratterizzato sulla facciata orientale da una importante loggia monumentale, con colonne e trifore, sormontata da una cornice e con ai lati due nicchie porta statue e sulla simmetrica facciata sud da una trifora con colonne. La forometria è tutta ad arco. Alla sommità il palazzo si conclude con dei merli.  Sotto il portico del palazzo vi è il monumento con le ceneri di P. F. Calvi. Presso il palazzo è collocata una piccola parte delle opere della Pinacoteca Egisto Lancerotto (1847 - 1916).