Madonna dei Battuti o del fuoco (XV secolo) La statua della
Madonna si trovava sull'altare dei Battuti nella navata destra della chiesa dei
santi Martiri Felice e Fortunato. Commissionata dalla confraternita dei Battuti,
prima del 1508, rimase sull'altare sino alla sua riedificazione avvenuta nel
1610 quando venne sostituita dall'attuale pala dell'Assunta, opera di Palma il
Giovane. Nello stesso anno fu trasferita con solenne processione nell'atrio
dell'ospedale divenuto nel 1909 cappella. Secondo la tradizione popolare la
statua divenne protagonista di un avvenimento miracoloso durante le vicende
belliche della guerra di Cambrai (1513) e da allora è nota anche come la Madonna
del fuoco. Riferisce lo storico locale G. Dal Maistro, in Noale tra storia e
memoria, che si racconta che una certa Maria Carraro temendo, durante l’assedio
di Noale da parte delle truppe della coalizione di Cambrai, che la sua casa
venisse bruciata, corse in chiesa parrocchiale e che ai piedi della statua della
Madonna posta sull’altare dei Battuti fece un voto per averla preservata dalle
fiamme. La casa non bruciò e fece scrivere su una targa queste parole: “dona
Maria moier di Francesco Cararo azò che Dio e la gloriosa Verzene Maria e questi
gloriosi Santi liberasse la so casa dal focho quando li inemici brusava Novale,
e questo fu nell’anno mille cinquecento tredese, a di 2 Ottobrio in zorno di
domenega”. Della targa un tempo custodita presso la sacrestia della chiesa
parrocchiale si è persa ogni traccia. La Vergine dai voluminosi panneggi è
raffigurata assisa con il Bambino benedicente che tiene la mano sinistra su un
libro aperto, molto probabilmente il vangelo. Si tratta di un'opera di
carattere devozione di notevole interesse molto probabilmente prodotta in un
laboratorio di un lapicida locale. Il restauro terminato nei primi mesi del
2012, tolte le alterazioni cromatiche, le grossolane integrazioni avvenute nei
secoli e le corone aggiunte nel 1927 ha evidenziato una forte influenza
della coeva arte d'oltralpe. La statua per tipologia e forma per il susseguirsi
di pieghe nel gioco dei maestosi panneggi può essere datata nel XV secolo. |