Altare Maggiore
Dell'altare le notizie storiche sono scarse. Lo storico locale G. Dal Maistro in
Noale tra storia e memoria cita il verbale della
visita pastorale fatta il 5 novembre 1473 dal vescovo di Treviso Frate
Pietro Riario che definisce l'altare e la pala bellissimi "Pulcherrimum
cum pulcherrima palla". Di questo altare sappiamo che nel 1547 era stato
fatto dorare e che nel 1554, anno della consacrazione della chiesa,
esisteva ancora.
L’attuale altare, tutto in pietra d'Istria, è stato iniziato prima del
1570 e fatto dorare nel 1573. Il forte taglio prospettico dell'altare e
la struttura d'insieme, come la parte superiore con un frontone
poggiante su un'alta trabeazione decorata e su colonne doriche, ricorda
l'impianto dell'altare del Santissimo Sacramento (1539).
All'interno del timpano esiste un bassorilievo raffigurante un "Cristus
Passus", ossia il Cristo morto sorretto da angeli.
Nella trabeazione sottostante sono raffigurati gli strumenti della
Passione di Cristo. Nelle due formelle più esterne sono raffigurati i
chiodi ed il martello, la lancia che ha trafitto il costato del
condannato; a sinistra, la spugna imbevuta d'aceto fissata ad una lunga
asta, la scala e la tenaglia; a destra, le colonne e le fruste della
flagellazione ed ancora una scala. Proseguendo verso il centro sono
raffigurate rispettivamente, a sinistra un'anfora e a destra il calice
della passione. Nella formella centrale: una croce tra un ramo di palma
ed uno d'ulivo. Sono i probabili simboli dei santi Felice e Fortunato.
Nel 1779 sopra il timpano dell'altare, nuovamente dorato, al posto di
vecchi simulacri in legno, fu posto un putto col motto "SS. MM. orate
pro nobis"con due vasi dai quali uscivano le palme del martirio. Il
putto e i vasi sono stati tolti fra il 1945 e il 1951 per motivi che non
si conoscono.
I due stemmi sui fianchi dell'altare sono rispettivamente di Giorgio
Cornaro vescovo di Treviso e dei fratelli pievani Giulio e Giovanni
Locatello tutti contemporanei all'altare.
La mensa dell'altare contiene le reliquie di san Giovanni Grisostomo, di
santa Giustina e di sant' Andrea.
La pala dell'altare Assunzione di Cristo tra i santi Felice e
Fortunato (1573) è opera di Damiano Mazza, scolaro del Tiziano.
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