San Francesco in estasi (fine XVII secolo)
Del dipinto della fine del XVII secolo non si conosce la provenienza e l'attribuzione a Francesco Zanella, uno dei seguaci di Luca da Reggio, è incerta.
Lo storico locale L. Pichini in Ricordi Storici di Noale delle sue Chiese e della Madonna delle Grazie informa che la pala che all'inizio del '900 era stata collocata nell'altare della Visitazione in sostituzione di un dipinto del Paris Bordone perduto dopo la soppressione del convento e che nel 1917 il dipinto è stato rimosso per essere collocato nella sacrestia della chiesa dei santi Felice e Fortunato. Dopo i restauri della chiesa di Santa Maria Assunta del 1979  il dipinto è stato riportato nella chiesa e appeso nella parete di destra dove attualmente si trova.
La tela rappresenta san Francesco illuminato da un fascio di luce che sospinto da tre angeli si innalza nel cielo. In basso dei giocosi angioletti mostrano gli attributi del santo: il crocefisso, il teschio, il libro e il cingolo con i tre nodi simbolo dei tre voti di: povertà, castità e obbedienza. Il pittore sembra aver appreso la lezione dei pittori "tenebrosi" attivi a Venezia nella seconda metà del '600; egli infatti usa la luce in chiave simbolica e salvifica, illuminando in pieno san Francesco e di  riflesso rischiarando le poche parti visibili del suo corpo. E' da notare il realismo raggiunto nella raffigurazione delle mani del santo che indicano l'accettazione della volontà divina.