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La tela di S. Irene
presenta una composizione
ricca e un gusto allineato sulle tendenze generali del tardo settecento veneto.
Mancano
documenti sull’acquisto della pala e non è del tutto infondata l’ipotesi che la
partitura architettonica, più alta delle altre, derivi da qualche altro altare.
Ha analogie stilistiche con le opere prodotte dal pittore veronese Jacopo
Guarana nella sua bottega di Venezia alla fine del XVIII.
L’impianto figurativo è semplice: al
centro sant'Irene regge nella mano sinistra dei fulmini e ancora non si avvede che
sopra di lei un angelo in volo le porge la palma del martirio.
Nella parte alta del dipinto è raffigurata S. Irene
vestita di bianco con la corona, con corpetto ceruleo e manto ocra ornato da
motivi floreali. Nella mano sinistra ha quattro folgori rosse. Sulla sinistra
della santa vi è S. Apollonia con in mano il vassoio con i denti simbolo del suo
martirio. Alle spalle delle sante un angelo regge la palma del martirio.
Nella parte bassa e raffigurato sant'Antonio da Padova con il libro un mano,
probabilmente il vangelo. |