


Decori sottotetto
(XV- XVI sec.)

Settecento

Lapide del 1729

Lapide del 1777
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Chiesa di San Giovanni Battista di Briana
Una primitiva chiesa, della quale nulla o quasi si conosce, nacque certamente
assieme al nucleo abitato di Briana, ma la sua esistenza è documentata solamente
a partire da un documento del 1361 dove si fa esplicita menzione del
porticale della chiesa che certamente era stato costruito in epoca
precedente. Sempre nello stesso anno il 26 settembre ser Albertino
figlio di Zancorrado dispose un lascito testamentario di ben 10 lire di piccoli
per l’acquisto di una croce. Sappiamo da un documento del 1374 che
il sagrato della chiesa era usato molto spesso anche per usi civili: per ordine
del magistrato inviato da Venezia ad amministrare Noale, i bandi della pubblica
autorità dovevano essere annunciati ad alta voce dai banditori davanti alle
porte della chiesa, fra una messa e l’altra, quando la gente si radunava per le
funzioni religiose. Un secolo più tardi, nel 1459, la parrocchia
fece una raccolta di fondi per l’acquisto di un nuovo calice: fra i benefattori
vi fu anche Margherita vedova di Domenico Longo, che donò la botonatura
d’argento di una sua tunica.
Due documenti del XV secolo parlano dell’altare maggiore: nel 1459 una vedova
aveva donato all'altare Maggiore altari maiori Sancti Iohannis Baptiste
un mantello per ornamento e il 2 febbraio 1480 il sacerdote Nicolò
da Sant’ Elpidio, rettore della chiesa, nel suo testamento volle essere sepolto
ante altare maius.
Sappiamo anche di un affresco con la Vergine fatto realizzare nel 1471: nel
testamento Domenico figlio di Bonfrancesco da Briana chiese di essere sepolto
nel cimitero della chiesa, nella tomba dove si trovava già suo padre. Oltre a
ciò incaricò gli eredi di far impingere in muro ecclesie unam imaginem
virginis Sancte Marie.
La forte crescita demografica del '400 ed un relativo benessere dovuto alla
presenza dei patrizi veneziani e all'alta redditività dei fondi agricoli sia per
i proprietari che per i conduttori, determinarono la necessità di ampliare ed
ammodernare la chiesa. La nuova chiesa fu costruita fra il 1467 e il 1528 e nel
sottotetto sono presenti lacerti di decorazioni cinquecentesche che la ricordano.
La chiesa nella versione attuale risale al restauro avvenuto tra il 1754 e il
1777 e l'elegante facciata, come ricorda la lapide posta sopra il portale, è
stata sovrapposta fra il 1881 e il 1884 su progetto di Antonio Contin a spese
del parroco don Giacomo Brisotto. La facciata è tripartita da lesene che
sorreggono un architrave sormontato da un timpano triangolare. Nelle nicchie ai
lati del portale vi sono le due statue di san Giovanni Battista e sant'Andrea e
nei medaglioni in bassorilievo sono raffigurati i parroci Antonio Manfroni e
Jacopo Brisotto. Ai lati dell'ingresso del sagrato vi sono le statue di san
Pietro Orseolo e san Giovanni Nepomuceno (secolo XVIII- XIX).
L'interno ad unica navata semplice ed armonioso è rimasto pressoché inalterato,
come testimoniato dalla foto del 1940-1942, sino al 1947 quando le belle
decorazioni settecentesche del soffitto sono state cancellate e sostituite con
quelle di A. Biadene a loro volta rifatte da Danilo Soligo nel 1955. Si è persa
ogni traccia dei due dipinti appesi sulla parete di fondo ai lati del
presbiterio, il pulpito è stato demolito nel 1943 e i confessionali sono stati
venduti.
Nel corso dei secoli la chiesa si è arricchita di cinque altari. L'altare
Maggiore (1940) è dedicato a san Giovanni Battista e la pala di autore ignoto
raffigura il Battesimo di Gesù (XVI secolo). Sulla parete di destra vi
sono gli altari di Sant'Irene (1791) con la pala della fine del XVIII secolo e del
Sacro Cuore di Gesù con l'omonima statua del XX secolo. I due altari della
parete di sinistra sono dedicati a San Giuseppe con la statua raffigurante il
Santo del silenzio col Bambino fra le braccia (inizio del 1900) e della Madonna
del Rosario con la statua lignea della Vergine dello scultore Guido Cremasco
di Schio(Vicenza). In una nicchia, nella parete di fondo, è ubicata la statua
lignea della Madonna del Carmelo dello scultore altoatesino Demetz di Ortisei
(1943) alla quale i Brianesi sono particolarmente devoti.
All'interno della chiesa sono presenti due lapidi: sopra la porta laterale
destra la lapide del 29 agosto 1729 posta a ricordo del diritto dei cittadini
di Briana a eleggere il proprio parroco e sopra la porta d'ingresso esterna alla
cappella del Giubileo la lapide del 1777 che ricorda la consacrazione della
chiesa ad opera del vescovo di Treviso Paolo Francesco Giustiniani (1750-1787).
Nella cappella del Giubileo, oltre ad un crocifisso del '700, sono conservate
parti del paliotto dell'altare maggiore demolito 1940.
Nel piccolo museo parrocchiale in allestimento sono presenti: una tela di fine
Settecento inizio ottocento rappresentante l'Immacolata e un interessante olio
su tela di scuola veneziana con raffigurato San Luca.
Il campanile attuale di risale al 1871, data che si può leggere sulla lapide
posta sopra la porta d'ingresso al manufatto e che indica l'inizio dei lavori.
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