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Antichità dal
VI secolo a.C.
al IV d. C. |
Le arature profonde praticate nei decenni dal
1960 al 1980, hanno portato in superficie una
notevole quantità di materiale archeologico. I
reperti, nei casi più fortunati, sono stati
conservati nei cortili delle aziende agricole,
altre volte sono stati stati sotterrati in
profonde fosse e quasi sempre utilizzati come
inerti per migliorare il fondo della viabilità
agraria.
Le arature
profonde praticate per ottenere una resa
maggiore del terreno in breve tempo lo hanno
gravemente impoverito e alla fine del Novecento
si è ritornati a trattamenti meno distruttivi e
le ricerche archeologiche di superficie sono
state abbandonate. La mancanza di scavi
archeologici e la considerazione che in molti
siti la raccolta di superficie è iniziata dopo
due decenni di arature profonde e fresature
della superficie arata, che hanno distrutto
molti dei reperti venuti alla luce, hanno resa
impossibile una analisi approfondita. Il gruppo
Giovanile Orsa Maggiore, nato come scuola di
ecologia per giovani nell’ambito
dell’associazione Gruppo Micologico Culturale di
Noale, divenuto nel 1990 Associazione Cultura
Avventura Noale, ha raccolto presso le fattorie
agricole, presso privati e soprattutto con
lunghe e faticose ricerche di superficie su un
territorio di circa 120 km2
più o meno 1800 reperti che sono stati
consegnati al sindaco di Noale e ora sono
custoditi presso il deposito archeologico del
comune di Noale. La zona presa in esame ha
interessato l’intero comune di Noale, il
territorio a sud-ovest sino al fiume Muson e a
nord-est parte del comune di Scorzé. Nel 1997
l’associazione ha pubblicato l’esito delle
ricerche in IMMAGINI DAL TEMPO– il territorio
noalese nell’antichità, Comune di Noale, Edit
Master s.r.l. Padova (consultabile presso la
Biblioteca Comunale di Noale).
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